L'axolotl è un animale che non trova paragone col potere eccezionale detto d'autoguarigione Se gli stacchi una zampetta non ti devi preoccupare senza ansie e senza fretta te la vedi rispuntare
Hai presente quella chioma di quel noto allenatore? O il politico di fama... non del tutto da ammirare?
L'axolotl è come loro non si vuole rassegnare ed il suo capolavoro è il saper rigenerare
Questa storia, è naturale, di final non può mancare Qui ci vuole una morale e un precetto da insegnare
L'axolotl è un esemplare di gran determinazione anche quando può sembrare che non trova soluzione
E perciò l'esortazione come per il capitone è "dagli un colpo sul testone"
1) Quelli più vecchi ti danno del Lei. Quelli più giovani cominciano a darti del VOI!!
2) Il barbiere ti consiglia questo tonalizzante miracoloso che tinta è
una parola grossa e quando esci da qua non è che la gente si mette a
ridere, eh. 3) Non hai diritto a nessuna riduzione. Anzi. 4) Tocca a Lei, Signor Bolli. 5) Vai ai concerti dove suonano Boccherini. Gli One direction? Eh? Cazz'è? 6) L'ottico ti dice: "Sìììì okkk, facciamo gli occhiali, ma tra un paio d'anni subentra la presbiopia". 7) "Uèèèè Massimo, come stai???" E tu: "Ma chi cazz'è questo??"
8) Il Sì, le TDK, Pollon, il Nintendo, Bonolis bla bla bla. Non credete
a nulla, gli anni '80 sono stati il decennio più falso della storia. 9) Erika Leonard? AHAHAHAHA POVERI. Io leggo Roth, perchè sono grande :(
10) Seì lì. Fai il tuo sguardo più figo. La Magnum. Sei il più grande
scopatore di commesse della storia. Non ci vuole niente, solo un ultimo
sfor...
N.615 - Sete da lupi (di Giulia Corda - scrittrice di 5 anni e 9 mesi)
Poi giunse ad un tratto la strega cattiva che tutto condanna e ci fa un'invettiva Un nome straniero ed in mano una scopa il muso più lungo di un muso di lupa
Girava nel bosco, sola e disperata dicendo in continuo (era un po' rimbambita) "Son molto più bella! Più bella di Giulia!" (la dama che odiava corrosa d'invidia)
Udendo la frase l'ennesima volta nel bosco incantato scoppiò la rivolta Si alzarono in volo cinquanta cornacchie e copriron la strega di tante pernacchie
"Rispetto a Giulietta, sei triste e sei vecchia Lei è piccola e bella, e tu sei una fetecchia" Pertanto la strega si volse e piangendo scappò nel castello isolato ed orrendo
Intanto la gente, felice lì al chiosco beveva e cantava, godendosi il fresco E il lupo, il folletto e la bella Giulietta sereni intonavano una canzonetta:
"Ritorna streghina, stregaccia, streghetta perfino a chi brontola, è vecchia ed è brutta, si dona un sorriso e anche se non l'accetta una bibita fresca è già qui che l'aspetta!"
eppure il triplete non gli bastava il talento barese più lungi guardava: "ma cci mi significa quest' triplet? io voglio stravincere ogni partit'"
"al grande squadron' io sono approdet' non bast la copp' ed un campionet'. qualsiasi trofeo che ha forma di copp' il grande Cassan', se vuole, s'o papp'"
ma a fine dell'anno, con forte stupore il grande campione dovette abiurare, nessuno dei premi che aveva agognato andava ad ornare il già nobile stato
per cui la morale di questa novella è che chi troppo vuole poi nulla affardella ed il giovin talento che coppe voleva deluso il contratto alla fin rescindeva
fu visto tornare poi in terra natale, con un capocollo ed un lercio pitale.
dal grande talento la copp' prodott' fu sol' un salum' e nu vas da n[OT]t'
In tutto lo stadio risuona una voce un unico grido e poi tutto si tace non c'è più chi bubbola, si ode un ruggito
oppur di destriero è un potente nitrito?
La folla li attende, li adora, li acclama son tutti sereni, se in panca c'è Strama Più nobil di un Conte, fa tristi gli Allegri se devi affrontarlo, è meglio se emigri!
Ed ecco all'ingresso si scorge un contorno un'ombra gigante, che oscura anche il giorno E' il mio capitano! Che guida gli eletti! E' sempre più giovane il grande Zanetti!
Poi gli altri che è un rischio perfino guardare soltanto il pensiero ci incute timore figurati quelli che hanno anche l'ardire sul campo da gioco di farsi trovare
Cambiasso, Ranocchia, Milito, Silvestre che sembrano statue, o un'opera equestre Cassano, Cincilla, Benassi, Coutinho li guardi e PAURA! hai bisogno di un bagno
E infine viene egli, colui che conduce che intima guerra o concede la pace che umilia il nemico e ne spolpa anche gli ossi assieme al feroce e brutal Guido Rossi
Colui che si appresta a una nuova stagione di grandi successi e soddisfazione Palazzo Durini non basta nemmeno per Coppe Moretti e balle di fieno
E infine, tu gufo, che tanto ti impegni rinuncia a fatture ed oscuri disegni resistere è vano, rischioso perfino perché se anche Francis s'infuria di meno
"Son verde, son brutta, son senza le strisce,
me le hanno rubate due rane ed un pesce"
diceva una zebra piangendo a dirotto,
coprendosi sotto un pesante cappotto.
"Ma non c'è problema" le disse l'amica
"ti basta il colore ed un po' di fatica.
Col bianco ed il nero e con questo pennello,
vedrai, come nuovo sarà il tuo mantello".
Così da quel giorno la zebra comprese
che non occorrono mai grandi imprese.
Se anche a un problema non trovi risposta,
un po' di colore, e tutto si aggiusta!
Mi rivolgo a te, sì, proprio a
te. Proprio a te, che sprechi minuti preziosi per leggere il Bolli.
Non che questo sia di per sé deplorevole, per carità, ma ci sono modi senza
dubbio più convenienti di impiegare il tempo. Non so, grattandosi la testa, ad
esempio. Comunque, oggi fai bene a leggermi. Esatto, fai proprio bene. E sai
perché? Non soltanto perché tanto sei disoccupato ed hai una vita più piatta
dell'elettroencefalogramma di DJ Francesco. No, è perché sto per mondare la
tua inservibile esistenza da quel rimasuglio di senso di colpa che ti rende
ancora più merda di quello che sei. Lo so, lo so che bastano cinque minuti su Real Time per avviare una totale rigenerazione della propria perfidia, ma io sto per
dirti di più. Sto per dirti che odiare non è sbagliato, che odiare è bene, che
invidiare è cosa buona e giusta.
Infatti, ho deciso di iniziare
una dotta trattazione sul peccato. Sui peccati capitali, per la precisione. Non è che
devi essere per forza polacco per farlo, o no? Oggi con te voglio parlare
dell'invidia e di come invidiare sia sacrosanto. Ovunque trovi cazzate che
pretendono di spiegarti il contrario. Che vai bene così come sei, che devi piacerti.
Ma qui no. Qui fanculo al pensiero positivo.
Dunque, ieri guardavo questo video. Guardalo anche tu:
E' la squadra di nuoto americana alle olimpiadi. Carino, non c'è nulla da dire.
Veramente carino (ma sentilo... "carino"). La canzone è rivoltante,
ok, ma accattivante. Diciamocelo, ci sono solo cose belle. Gente che si
diverte, pettorali mitologici, una quantità di figa che è quasi spietata. Insomma,
il trionfo della kalokagathia.
Ecco. Ecco a cosa ci è servito il liceo classico da ragazzi: a rodere più
finemente da adulti.
Ieri notte, mentre lo stavo guardando per la trecentesima
volta, mi ha avvolto il lucore della rivelazione. Devi sapere, caro lettore,
che quando vedi una vagonata di visualizzazioni su youtube non è che ci sono
stati veramente 800milamiliardi di persone che hanno guardato un video. Naaa, è
che ci sono in giro 3/4 svitati come il Bolli, che ne so, un paio di ciccioni
in Arkansas o uno schizofrenico in qualche manicomio di Varsavia, che guardano
lo stesso filmato fino a quando non li fa sboccare il solo pensiero.
Dicevo, alla trecentesima
volta che lo guardo, succede una cosa strana. Mi sorprendo ad odiarli. Ad
invidiarli ed odiarli, con una punta di follia e allo stesso tempo di lucido
senno. Mi dico, ma guarda questi. Sono giovani e pure belli. Sì, questa è gente che magari è all'ottava olimpiade e ha sempre 22 anni. Ma come
cazzo fanno, che a me pare ieri che avevo ancora i brufoli?
Forse perché ieri ce li avevo, i brufoli.
E continuo. Sono giovani,
belli, sono alti tutti un metro e novanta. Hanno quelle spalle assurde, che ti
danno l'impressione che, quando passano dalle porte, si trascinino dietro buona
parte del muro. Si divertono. Guardali, caro lettore. Si divertono! Tu sei lì, guasto,
a decomporti nella mediocrità. Tu, che ti sei appena guardato l'ennesima
puntata di Breaking Bad e fantastichi su una rivoluzione della tua vita in
stile Walter White, ed invece anche domani sarai un inutile piangina. Guardali,
ridono! Sono belli, giovani e ridono!!!
Ma non basta. No! Seeeee. Vengono
pure da posti fighissimi. Dal Texas, da New York, da LA.
Sì, perché solo gli sfigati
dicono Los Angeles. Devi dire Elléi.
Facciamo una prova. Come come?
Due anni fa sei stato in America in vacanza? Figo! No, però. Non dire che ci
sei andato con quella culona di tua madre e quel rincoglionito di tuo padre,
che piscia come un idrante. Dì che ci sei andato con amici. Non riesci a
raccattarne uno nemmeno nel parcheggio della comunità di Sant'Egidio, ma dì
che ci sei andato con amici. E non dire che sei andato a trovare i tuoi
micragnosi parenti emigrati, ché la cugina più gnocca sembra Pussy Bonpensiero. Dì
che sei andato perché un tuo amiiico sta girando un fiiilm lì a Elléééi e ti ha invitato a vedere la sua nuova villa.
Quindi, dov'è che sei stato?
Come? In California??? Ma allora sei scemo!!! Si dice in Cali, no in
California.
AAAAAAHHHHH, fanculo. Lascia
perdere.
Vabbè, dicevo. Questi vengono
tutti da posti cool. E tu? Tu vieni da uno scantinato di Potenza. Che quando
sei andato all'università dovevi spiegare a tutti dove cazzo è Potenza, perché
tutti pensano che sia in Sicilia, o in Campania, ma tutti sono comunque certi
che sia un posto di merda. E poi, appena te ne andavi, ridevano di te e
dicevano: "Ma pensa quel coglione. Viene da lì, e non sa nemmeno dove
cazzo sta Potenza.".
E dunque, ricapitoliamo: questi sono belli,
giovani, americani, ridono. Tutte le donnine a casa a sbavare per Lochte. Tutti
i maschietti a sfinirsi di seghe per la Perdue. E stai certo che scopano come
ricci, lì al villaggio olimpico. E scommetto che scopano pure senza goldone, ché
tanto nessuna rimane incinta. Tu,
invece, al primo miracolooooso affondo di baionetta nel fienile di tuo zio, hai
subito fatto strike. Per giunta con la figlia di un maresciallo dell'Arma che, appena ha scoperto il misfatto, ha scaricato la Beretta sulla fiancata della
tua Punto di merda.
Ma non basta, no. A questo
punto, caro lettore, cos'è che ci potrebbe consolare? Una cosa, una cosa
soltanto potrebbe farci sentire meno patetici. Essù. Eddai. Indovina, cazzo.
Niente, manco questo sai. Vabbè, te lo dico io. L'unica cosa che potrebbe farci
dire "Tadààà, ma allora non siete perfetti! Siete umani come noialtri,
persone normali, pietosamente conformi al codice dell'ovvio.".
E cioè: siete scarsi! AH AH
AH. Sarete pure strafighi, miei cari, ma non vincete un cazzo!
AHAHAHAHAH AH AHAH AH AH
Ma quando mai. Lì in mezzo non
ce n'è uno che non sia medaglia d'oro. Uno! Uno solo che non sia cazzutissimo.
Trovatemene uno. Macché. Questi, anche quando gareggiano nella stessa
specialità, l’oro lo vincono tutti. E gli italiani? Sempre 24esimi. Anche se in vasca ce ne sono solo 8, Magnini arriva comunque 24°. Ma teniamocelo stretto uno come Magnini. Magnini è talmente un pupo, che quando lo guardo mi sembra di essere il Grande Vecchio. Loro no, però. Loro manco pe niente. Loro sono ANCHE forti.
E' qui, fedele lettore, che si
configura la divina ingiuria. Il definitivo sopruso del Fato. L'ennesimo
dileggio di Lachesi.
Noi siamo qui, bassi, grassi,
calvi. Se siamo donne, abbiamo due tette come due calzini con dentro un euro.
Delle smagliature che non sono smagliature, sono trincee di prima linea.
Faremmo carte false per avere un lavoro da scribacchino vessato, da
metalmeccanico pazzo, o per diventare il lacchè di un assessore.
Perciò, mi chiedo: perché?
Perché a loro tutto e a noi niente? Perché loro fluttuano nelle acque terse della gloria e
noi sguazziamo nella pozza di piscio della quotidianità? Perché le campionesse di rana non
mettono i tacchi, altrimenti sono più alte dei loro fidanzati, mentre le nostre
fidanzate, se mettono i tacchi, sembrano delle rane?
A tutto questo, amico, amico
mio, non c'è risposta. Nessuno ti spiegherà mai perché tua moglie ha messo un
culo come una portaerei, o perché l'ultimo capello che ti era rimasto ti è
finito incastrato negli occhiali. Non saprai mai perché la tua vita è puro
pleonasmo. Ce lo vedo, Dio, a fare spallucce ed a risponderti "Shit happens, son".
Epperciòòòòòòò:
ODIALI
AMICO
ti dico O D I A L I
E INVIDIALI
Invidiali e digliene un sacco:
STRONZI, BASTARDI, CORNUTI,
BISTECCONI, A SCEEEMI
NON TI DEVI VERGOGNARE DI INVIDIARLI
Non c'è nulla di più nobile
dell'invidia, ricorda, perché solo nell'invidia si riconosce il valore del
nemico. Loro sono grandi? Ok, ma la tua invidia lo sarà di più! Qualcosa di grande, lo vedi, covava anche in te. Il rancore più becero sulla faccia della terra. Ed è tuo! Solo tuo!
Così ce la potrai fare.
Solo così potrai accettare la bancarotta della tua esistenza. Darle finalmente un
senso. Impregnala di livore e fattene scudo. Sarai libero. Libero di
dirti: “Faccio schifo! Sìììì, faccio proprio schifo!!! Ma non me ne frega un cazzo!!”. E poi riderne. Aahhahahahha!!!
Riderne folle ed infine saggio!
AHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAH
E tu, tu che mi leggi e sei
convinto di essere figo. Tu, che tuo zio ti ha fatto entrare alla Regione e
pensi che la tua vita sia compiuta. Tu, che ti sei comprato l'Audi coi fari
xenon, con la liquidazione del babbo. Tu, che ti credi fregna e passi in piedi
sotto i tavoli. Tu, che ti sei laureata in Scienze della Minchia all’Università
del Molise e, quando guardi Santoro, ti crucci solenne per la fuga dei cervelli.
Ed infine tu, tu che per Anobii hai letto ottomila libri del più sconosciuto
coglione iraniano e poi scrivi “al di là” tutto attaccato. Voi, voi non siete
manco da odiare. Voi siete da preservare. Anzi grazie. Grazie grazie grazie.
Grazie, perché siete voi che ci date la forza di andare avanti. A me ed al mio
amico sfigato, qui.
Perché voi, signori...
voi siete
messi peggio di noi.