lunedì 14 maggio 2007

Indovina chi porto a cena?


Non me lo sarei mai aspettato. Da una figlia che sembrava normale,
buoni voti, amicizie di buona famiglia (tranne uno che si fa gli
spinelli) , ancora vergine. Dice, vorrei farvi conoscere il mio
fidanzato. Wanda, mia moglie, entusiasta. Io geloso, ma vabbè va. E chi
mi porta a casa? UN NEGRO. Uno di quei negri che vendono i cd
mansterizzati (e arrotondano facendo i papponi).

Mi sembrava di rivivere l'esperienza del povero Spenser Tresy in "Indovina chi porto a cena?".

Si siede (a capotavola) e cominciamo a parlare. Stupore,
imbarazzo.. anche un certo odorino. Con la faccia di bronzo mi dice che
è arabo. Andiamo bene! Poteva portarmi Bin Laden! Almeno è ricco…
Gli chiedo "non hai intenzione di trovarti un lavoro serio?". E lui con una
presunzione che non avevo mai visto, nemmeno in un bianco, dice
"qualsiasi lavoro nobilita l'animi". L'animi??? L'ANIMO, scemo. Si dice
ANIMO.
Sì, come no,soprattutto vendere droga ai ragazzini. Questo mondo
va a rotoli. Debby mi porta a casa un terrorista e io dovrei fare finta
di nulla. Quasi quasi gli faccio fare un lavoretto da qualche mio
amico e poi vediamo se "Romeo" viene a fare lo sborone a casa mia.
Meno male che esistono ancora persone decenti… e che magari si fanno
anche un bagno. Ogni tanto…

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Mia figlia viene prima di tutti.

(da it.arti.cinema - 14 mag 2007)