domenica 27 maggio 2007

E un grazie anche a Michele, per il suo buonismo da XXXXX Dio!



Una delle mie trasmissioni radiofoniche preferite era Talk Radio - Voci nella Notte, condotta da Michele Plastino.

Il Plastino è un personaggio tristemente noto nella Capitale. Un arrogante pallone gonfiato e millantatore di professione, a tratti però assolutamente geniale.

Di qualsiasi cosa si parli, lui sostiene di averla scoperta 15 anni prima degli altri. Fosse anche il Cristianesimo o il motore a vapore.
L'unico in grado di riunire le opposte tifoserie delle squadre romane, che nell'odio viscerale nei suoi confronti riconoscono una pacifica e solidale comunanza di intenti.

Convinto di essere un grande intrattenitore, oggi offre fantomatici Stage in "Comunicazione", naturalmente per migliaia di euro, in cui probabilmente insegna come riuscire a collezionare centinaia di insulti e minacce.
Questa, infatti, è la sua attività principale da sempre.

Michele era solito inviare i suoi scagnozzi in giro per la Roma by night, alla ricerca di qualche straccio di cronaca da raccontare in diretta.
Ora, Roma non è la Dallas di Eric Bogosian, quindi, una volta parlato di messe nere, mignotte, grattacheccari e pizzardoni, l'interesse per le inchieste di Talk Radio era destinato a scemare.

C'è da dire, però, che nonostante il dilettantismo con cui era confezionata la trasmissione, alcuni reportage furono indubbiamente avvincenti.

Su tutti sicuramente uno.
Una sera i poveri epigoni vengono spediti a pedinare degli spacciatori, per descriverne i turpi traffici. Il Plastino tuttavia aveva sottovalutato la propria notorietà, cosa di cui, se fossi in lui, non farei vanto.

E non poteva certo immaginare che gli spacciatori stessero ascoltando proprio la sua emittente.

Dopo aver sghignazzato per un po', i pusher decidono di ribaltare la situazione con un colpo di teatro magistrale, e di cominciare ad inseguire -loro- gli inesperti cronisti allo sbaraglio.
La puntata si trasformò in un'agonia lunghissima, di cui naturalmente Plastino enfatizzava meschinamente la pericolosità.

Non riuscirono a prenderli ahimè.

Ma quell'episodio viene ricordato come uno dei punti più alti del trash radiofonico romano. Sicuramente il più ridicolo.

In realtà a me della sua trasmissione interessava più che altro un aspetto.

Un gruppo organizzato di persone, che hanno LA MIA STIMA PIU' INCONDIZIONATA, si accanì per un certo periodo contro il povero Plastino, rovinandogli intere puntate con un'unica telefonata.

Lo strumento era quello della bestemmia. Una semplice bestemmia piazzata all'improvviso in una banalissima conversazione.
Cosa che al Plastino faceva gonfiare le vene della fronte e riusciva a farlo produrre in notevoli sproloqui all'insegna dell'odio mascherato da perbenismo.
In realtà non riusciva a concepire che tra i suoi fedelissimi si annidasse qualche serpe contestatrice, che potesse persino non adorarlo.

La genialità di questi terroristi si esprimeva, a volte, in raffinatissime strategie. Spesso le telefonate arrivavano in sequenza, in modo tale che il Plastino avesse modo di rilassarsi e di non sospettare nulla, pensando che il peggio fosse già passato.

Io aspettavo quei momenti come una scolaretta in attesa del menarca.

Eccone qualche esempio.

Clicca qui per sentire.