Buongiorno a tutti.
Oggi, con buona pace dei miei detrattori, vorrei con voi affrontare un tema importante: l'originalità della gestione pubblica della capitale.
Nell'ozio pingue dell'attesa prepasquale, il sottoscritto decide di incamminarsi verso la ridente cittadina di Valentano, per rendere omaggio ad un amico infortunato dopo un intervento di lobotomia transorbitale.
Per fortuna giunto a buon fine.
Inconsapevole di quanto lo attende, egli (io) dà inizio all'odissea, entrando sul Grande Raccordo Anulare, altezza Casilina, alla ricerca dell'uscita Cassia Bis.
Il suddetto non è merlo, di conseguenza si è informato prontamente sul tragitto da percorrere, affidandosi ingenuamente ai trabocchetti del sito della Michelin, che, poco aggiornato, riferisce la Tuscia all'antica Etruria.
I passi da compiere, nell'ordine:
- Esci a Cassia Bis e vai dritto fino a Nepi;
- Poi Sutri;
- Poi se hai culo arrivi a Vetralla;
- A quel punto ad un bivio troverai un mago che ti venderà una pozione. Solo dopo aver risolto un enigma giungerai alla strada che ti porta alla bottega di un mercante. Lì potrai aumentare i tuoi punti energia acquistando una runa magica, che ti guiderà fino a Montefiascone;
- Lì, seguendo una scia chimica, ti imbatterai in una statale che termina in un burrone. Solo dopo aver sconfitto Sir Balduin nella sua magione, potrai fregiarti del titolo di Cavaliere e sul cavallo che avrai guadagnato potrai galoppare fino a destinazione.
A quel punto, memore dell'antica formula "Tutte le strade portano a Roma" e della semisconosconosciuta postilla "A quer punto
so' cazzi tua", egli comincia ad interrogarsi sulle antiche battaglie tra Costantino e Massenzio.
Il povero Massenzio combattè a Saxa Rubra e Ponte Milvio perchè, affidandondosi alla segnaletica di Veltroni, a Roma non era
mai riuscito ad arrivarci. Questa era stata la grande mossa imperiale!
Di fatto, a tutt'oggi, non esiste alcuna uscita Cassia Bis.
La segnaletica infatti è organizzata in negativo. E' l'unica segnaletica al mondo che reca non la destinazione della strada, ma il luogo a cui quella strada non porta. E in alcuni casi dei consigli di carattere intimidatorio.
Lungo il GRA noterete cartelli del genere "Questa strada non porta a Latina", "Se vai di qui non arriverai mai a Frascati", "Attento, per di qua non rivedrai mai la tua famiglia".
Solo dopo aver percorso l'anello 6 volte, procedendo per sottrazione, il sottoscritto individua l'uscita di cui abbisogna.
L'ora tarda gli consiglia, però, di fare ritorno a casa.
Calcolatrice alla mano, gentilmente fornita dal Sor Erwin, se ne deduce che:
- Il sottoscritto ha percorso quasi interamente il GRA, per uscire in prossimità del luogo in cui vi era entrato;
- All'uscita Tuscolana naturalmente il sottoscritto si è perso;
- Il sottoscritto è giunto a casa dopo 5 ore dall'avvio;
- 4 ore sono state impiegate per percorrere 50 km, alla velocità media di 12,5 km/h, con una spesa di euro 15 in carburante;
- 3 kg si sono aggiunti alla massa corporea, mangiando in auto la torta Mimosa acquistata per il convalescente (11 euro);
- I fiori (15 euro) sono stati regalati alla cognata del sottoscritto, non avendo egli una fidanzata.
A distanza di 20 ore dall'accaduto, il suddetto non riesce ancora a separare le arcate dentarie.
Arrivedecci.
(dal blog di Beppe Grillo - 05 apr 2007)